Cambia tutto nel 2025: se presenti il 730 così, non devi più archiviare nulla (neanche la fattura del dentista)

Come controllare se il Sistema Tessera Sanitaria ha caricato tutte le tue spese (e cosa fare se manca qualcosa) - www.integris.it

Lorenzo Fogli

Novembre 7, 2025

Chi accetta il 730 precompilato non deve più conservare scontrini e fatture mediche: basta il prospetto digitale della Tessera Sanitaria.

Per anni, archiviare scontrini e fatture mediche è stato un obbligo tanto scomodo quanto inevitabile. Ogni spesa sostenuta – dal dentista alla farmacia – andava custodita per almeno cinque anni, nel timore di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma oggi questo scenario è cambiato radicalmente. La rivoluzione è arrivata con il Sistema Tessera Sanitaria, piattaforma digitale che raccoglie e trasmette automaticamente le spese mediche all’Agenzia, alleggerendo di molto il peso sugli utenti.

Dal 2017, il sistema digitale ha iniziato a sostituire la vecchia archiviazione cartacea. Con la circolare 14/E del 19 giugno 2023, l’Agenzia ha stabilito regole chiare e differenziate: chi presenta il 730 precompilato senza modifiche non deve conservare nulla. Al contrario, chi modifica i dati del prospetto dovrà tenere solo la documentazione relativa ai cambiamenti effettuati.

Se non modifichi il 730, puoi dire addio a scontrini e fatture

Accettare il 730 precompilato senza modifiche significa non dover più conservare né fatture medichescontrini della farmacia. Questa semplificazione vale per tutti, sia che si presenti la dichiarazione da soli, sia tramite CAF, sostituto d’imposta o professionista abilitato. Il motivo è semplice: i dati delle spese sanitarie sono già stati comunicati da medici, dentisti e farmacie attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, e confluiscono in un prospetto digitale.

Come controllare se il Sistema Tessera Sanitaria ha caricato tutte le tue spese (e cosa fare se manca qualcosa) – www.integris.it

Questo file elettronico, consultabile online, contiene tutte le voci utili per la detrazione e può essere scaricato in formato Excel. È valido anche ai fini fiscali e può essere presentato come allegato insieme a una semplice autocertificazione. Nessuna necessità, quindi, di conservare pile di ricevute cartacee: il sistema è completo, ufficiale e verificato alla fonte.

L’eliminazione dei controlli formali si basa su un principio chiaro: se il cittadino accetta quanto già trasmesso all’amministrazione, non serve fornire ulteriori prove. Restano attivi solo i controlli sostanziali, volti a verificare i requisiti soggettivi della detrazione. In altre parole, se l’Agenzia ritiene che non hai diritto a una spesa, potrà chiederne conto, ma non potrà più pretendere l’intero archivio di fatture.

Se modifichi la dichiarazione, conserva solo ciò che cambi

Le cose cambiano se decidi di modificare il 730 precompilato. In quel caso, dovrai conservare solo la documentazione relativa alle variazioni effettuate. Non tutto il cartaceo, ma soltanto i giustificativi che hai integrato o rettificato. È un principio di conservazione selettiva, introdotto proprio per equilibrare l’efficienza dei controlli con la semplificazione digitale.

Ad esempio, se aggiungi una fattura del dentista mancante dal prospetto, dovrai conservarla. Se correggi un importo, dovrai tenere il documento originale che giustifica il dato corretto. La documentazione può essere cartacea o in formato digitale PDF, purché rispecchi fedelmente l’originale.

Un caso frequente è l’integrazione manuale di spese assenti nel prospetto: il sistema, per quanto accurato, può saltare qualche voce, soprattutto se la struttura non ha trasmesso correttamente i dati. Ma questo non fa perdere il diritto alla detrazione. Basta aggiungere il dato nel 730 e conservare la relativa fattura.

La fattura medica valida ai fini fiscali deve contenere: nome, cognome e codice fiscale del paziente; descrizione dettagliata della prestazione (non basta “visita medica”); importo ben visibile; marca da bollo da 2 euro se supera i 77,47 euro; e soprattutto, pagamento tracciabile.

Dal 2020, infatti, non è più possibile detrarre spese sanitarie pagate in contanti. Il pagamento deve avvenire tramite carta, bonifico, bancomat o app tracciabili come Satispay. Anche i finanziamenti rateali sono validi, purché intestati al contribuente o a un familiare a carico, e gestiti da un istituto riconosciuto.

Come organizzare la documentazione per evitare errori

Anche se la legge non ti obbliga più a conservare ogni scontrino, avere un archivio personale ordinato resta utile. In caso di errori nel prospetto o contestazioni future, poter recuperare rapidamente i documenti può evitarti problemi.

La soluzione più pratica è quella di usare una cartella digitale, salvando le fatture in formato PDF o fotografando gli scontrini e archiviandoli su cloud (Google Drive, Dropbox, OneDrive…). Puoi suddividere i file per anno e per categoria (farmaci, visite specialistiche, esami, dentista).

Durante l’anno, puoi creare un foglio di calcolo con data, tipo di prestazione e importo. In questo modo, quando scaricherai il prospetto dal portale del Sistema Tessera Sanitaria, potrai verificare che tutto corrisponda. Se qualcosa manca, lo noterai subito e potrai integrare la dichiarazione con la documentazione mancante.

Nel complesso, il nuovo sistema ha permesso di digitalizzare il rapporto fiscale tra cittadini e Stato. Il cartaceo resta solo nei casi eccezionali. L’obbligo formale si è trasformato in una gestione più flessibile, più trasparente, più efficace.