In autunno molti notano una maggiore caduta di capelli: l’esperto spiega se è normale, quando preoccuparsi e quali rimedi usare davvero.
Con l’arrivo dell’autunno, oltre ai colori caldi e ai frutti di stagione, torna anche un fenomeno ben noto a chi presta attenzione alla salute dei capelli: la caduta stagionale, spesso definita come il “periodo delle castagne”. Non si tratta di un mito popolare, ma di un processo fisiologico che coinvolge molte persone tra settembre e novembre. Il fenomeno prende il nome di effluvio stagionale e, nella maggior parte dei casi, non rappresenta una condizione patologica.
Per chiarire quali siano le vere cause della perdita autunnale e come gestirla, abbiamo approfondito l’argomento con il Dott. Alfredo Rossi, tricologo, dermatologo e Direttore del Master di II livello in Tricologia e Annessi cutanei all’Università La Sapienza di Roma.
Le cause della caduta stagionale: fisiologia, stress estivo e fattori ormonali
Secondo il Dott. Rossi, il primo elemento da considerare è il ritmo naturale del ciclo del capello: i follicoli seguono un andamento stagionale che, in molte persone, porta a un incremento fisiologico della caduta in autunno. A questo si sommano fattori esterni che indeboliscono la fibra durante l’estate: raggi UV, cloro, salsedine, esposizione solare prolungata e stress ossidativo ambientale.
Non meno importante è il cambiamento ormonale stagionale, legato alla ridotta esposizione alla luce. Questo comporta variazioni nei livelli di vitamina D e melatonina, ormoni che influenzano indirettamente la salute del follicolo.

Nel complesso, quindi, si tratta di un fenomeno temporaneo e prevedibile, che tende a risolversi spontaneamente in poche settimane. Quando però la caduta diventa eccessiva, persistente, o accompagnata da diradamenti evidenti, è importante consultare uno specialista per escludere condizioni croniche come l’alopecia androgenetica o l’alopecia areata. Due parametri aiutano a orientarsi: la durata e l’intensità del fenomeno.
Come contrastare la caduta stagionale: buone abitudini, prodotti e integratori
Il primo consiglio dell’esperto è chiaro: non farsi prendere dal panico. La caduta stagionale è reversibile, e può essere gestita con semplici accorgimenti quotidiani. L’uso di detergenti delicati, la riduzione di trattamenti aggressivi (come tinte, piastre e decolorazioni), e una dieta bilanciata rappresentano la base della prevenzione.
A livello cosmetico, si può intervenire con lozioni rinforzanti e sieri specifici, che contengono principi attivi come niacinamide, peptidi biomimetici, caffeina o minoxidil, tutti in grado di stimolare il microcircolo del cuoio capelluto e sostenere il ciclo follicolare. Questi prodotti migliorano il trofismo del follicolo e agiscono sulle cellule staminali del capello, fondamentali per la rigenerazione.
Nel caso di capelli grassi, Rossi suggerisce lozioni leggere a base alcolica, mentre per chi ha cute sensibile meglio preferire soluzioni acquose o in gel. Anche gli estratti naturali come Serenoa repens, ginseng, ortica e cumino nero svolgono un ruolo coadiuvante grazie alla loro attività anti-ormonale naturale.
Capitolo a parte per gli integratori, che secondo il Dott. Rossi non fanno miracoli, ma possono rappresentare un valido supporto nei periodi di maggiore fragilità. Biotina (vitamina H), zinco, ferro, vitamina D, rame, selenio, cistina e metionina sono tra i micronutrienti più importanti per la salute della fibra capillare. Questi nutrienti vanno assunti con continuità per almeno 2-3 mesi, poiché il ciclo del capello richiede tempo per manifestare gli effetti dei trattamenti.
Tuttavia, l’assunzione deve essere sempre preceduta da una valutazione medica personalizzata: utilizzare integratori senza indicazione può essere non solo inutile, ma in certi casi anche dannoso.
L’importanza dell’alimentazione e dell’idratazione per rinforzare i capelli
Accanto ai trattamenti cosmetici e farmacologici, il Dott. Rossi sottolinea quanto sia determinante una corretta alimentazione. In particolare, è essenziale garantire un apporto costante di proteine nobili, presenti in pesce, uova, carni bianche e legumi, da cui derivano gli amminoacidi utili alla sintesi della cheratina, il principale costituente dei capelli.
Frutta e verdura di stagione – melograno, uva, frutti rossi, broccoli, peperoni – apportano vitamina C, polifenoli e carotenoidi, potenti antiossidanti che aiutano a contrastare l’effetto negativo dei radicali liberi. Anche i semi oleosi e la frutta secca (mandorle, noci, semi di zucca o lino) sono preziosi per l’apporto di omega-3, fondamentali per la salute del follicolo.
Infine, non bisogna dimenticare l’acqua. L’idratazione quotidiana è cruciale per mantenere elasticità, lucentezza e resistenza della fibra capillare. Un organismo disidratato si riflette visibilmente anche sulla qualità dei capelli.
