LinkedIn ti inserisce nel programma IA: il trucco è nel silenzio dell’utente

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LinkedIn ti inserisce nel programma IA: il trucco è nel silenzio dell’utente - integris.it

Lorenzo Fogli

Novembre 8, 2025

LinkedIn inizierà a condividere in automatico alcune informazioni degli utenti con Microsoft per finalità legate all’intelligenza artificiale e alla pubblicità personalizzata. Un cambiamento che solleva interrogativi su privacy e consenso esplicito, con implicazioni dirette per milioni di iscritti.

LinkedIn ha annunciato una modifica sostanziale dei suoi termini di servizio, valida dal 3 novembre 2025, che permetterà la condivisione automatica dei dati personali con Microsoft, proprietaria della piattaforma, per due scopi ben precisi: l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa e la personalizzazione degli annunci pubblicitari all’interno dei prodotti Microsoft. La novità più contestata riguarda il fatto che questa funzione sarà attivata di default. Spetterà agli utenti disattivarla manualmente. Un sistema noto come opt-out, che rischia di entrare in conflitto con il principio del consenso libero e informato previsto dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR).

Addestramento dell’IA e pubblicità: cosa farà LinkedIn con i dati condivisi

La nuova policy prevede che i dati pubblici degli utenti – in particolare quelli contenuti nei profili, nei post e nelle interazioni visibili – vengano utilizzati da Microsoft per istruire sistemi di intelligenza artificiale. Secondo quanto comunicato dall’azienda, l’obiettivo sarebbe quello di sviluppare strumenti utili per il mondo del lavoro, ad esempio migliorare la ricerca di candidati nei processi di selezione o ottimizzare le interfacce di contatto tra recruiter e professionisti.

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Addestramento dell’IA e pubblicità: cosa farà LinkedIn con i dati condivisi – integris.it

In parallelo, verrà rafforzata anche la sinergia pubblicitaria tra LinkedIn e Microsoft. Le informazioni raccolte – tra cui dati sul profilo, attività sul feed e interazioni con gli annunci – saranno utilizzate per mostrare inserzioni mirate nei prodotti Microsoft, a partire da Outlook e Bing, con una profilazione più precisa basata sulle abitudini professionali e personali degli utenti LinkedIn. Si tratta di un’evoluzione di pratiche già in uso, che ora però assumono una portata molto più ampia e strutturata.

LinkedIn ha dichiarato di operare nel pieno rispetto del GDPR, specificando che è disponibile un’opzione per disattivare la condivisione dei dati con Microsoft. Tuttavia, gli esperti in tutela della privacy segnalano criticità importanti. Il primo punto riguarda l’automatismo dell’attivazione, che non garantisce un consenso pienamente consapevole. Il secondo aspetto riguarda la mancanza di chiarezza nelle notifiche, che potrebbe lasciare molti utenti ignari della modifica, facendoli rientrare nel sistema di condivisione a loro insaputa. In più, la disattivazione non ha effetto retroattivo: i dati già raccolti o utilizzati non saranno rimossi né esclusi dai modelli in fase di addestramento.

Come impedire a LinkedIn di usare i propri dati per l’IA e per la pubblicità

Per mantenere il controllo sulla propria privacy digitale, gli utenti che non desiderano far parte di questo programma devono agire prima del 3 novembre 2025. La modifica avverrà in automatico su tutti gli account, e solo un intervento manuale potrà impedirla.

Il percorso per disattivare la condivisione dei dati è il seguente:

  1. Accedere al proprio profilo LinkedIn;

  2. Fare clic sulla propria icona personale in alto a destra;

  3. Selezionare la voce “Impostazioni e privacy”;

  4. Entrare nella sezione “Privacy dei dati”;

  5. Cercare la voce “Dati per migliorare l’IA generativa”;

  6. Disattivare l’opzione.

È importante sottolineare che questa scelta blocca solo l’utilizzo futuro dei dati. LinkedIn non eliminerà né modificherà le informazioni già raccolte e utilizzate per l’addestramento di modelli attuali. Non è previsto alcun reset automatico o rimozione retroattiva. Chi desidera tutelare i propri contenuti deve quindi agire tempestivamente e controllare in modo regolare le impostazioni sulla privacy, che possono essere modificate in ogni momento, ma che raramente vengono segnalate con notifiche visibili o comprensibili.

La novità introdotta da LinkedIn rientra in una strategia più ampia di Microsoft per rafforzare le proprie capacità nel settore dell’AI generativa, ma si scontra con un crescente malcontento degli utenti e con le preoccupazioni delle autorità europee sul rispetto delle norme in materia di trasparenza, consenso informato e protezione dei dati personali.