Detrazione delle spese universitarie: quando il soggiorno all’estero può fare la differenza

Fuori sede

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Franco Vallesi

Novembre 9, 2025

Scopri come funzionano le detrazioni fiscali per le spese universitarie, anche per chi studia all’estero, e quando gli affitti fuori sede sono ammissibili.

I genitori che si trovano a fronteggiare le spese per l’istruzione superiore dei propri figli spesso si chiedono quali costi siano detraibili e quali no. Una delle questioni più comuni riguarda le spese universitarie sostenute per studenti fuori sede, in particolare quelli che studiano in università all’estero.

La normativa fiscale italiana, infatti, offre delle agevolazioni per le spese relative all’affitto di un’abitazione, ma ci sono delle condizioni precise che devono essere soddisfatte. In questo articolo, esploreremo quali spese possono essere detratte, a partire dalla frequenza dei corsi di laurea e master, sia in Italia che all’estero, fino alle condizioni per la detrazione degli affitti per gli studenti che si trasferiscono per studiare.

La detrazione delle spese universitarie in Italia e all’estero

Secondo le normative fiscali italiane, le spese universitarie sostenute per la frequenza dei corsi di laurea possono essere detratte, ma non tutte le spese sono ammissibili. In particolare, la detrazione è valida solo per studenti fuori sede iscritti a un corso di laurea. Ma cosa succede quando gli studenti si trasferiscono all’estero? La buona notizia è che le spese per l’affitto di una abitazione in affitto all’estero sono detraibili, a condizione che l’università si trovi all’interno di uno Stato dell’Unione Europea o in uno degli Stati che aderiscono all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo.

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Questo significa che, se il figlio studia presso un’università situata, per esempio, in Norvegia o al British Columbia Institute of Technology di Vancouver, potrebbe avere diritto alla detrazione. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le tipologie di spese universitarie sono detraibili. Per esempio, i master post laurea, i dottorati di ricerca e i corsi di specializzazione non danno diritto alla detrazione, anche se svolti all’estero.

Per gli studenti fuori sede che partecipano a progetti Erasmus, l’Agenzia delle Entrate considera questi studenti come “fuori sede” per il periodo di durata del progetto, anche se continuano ad essere iscritti a un’università italiana.

La questione degli affitti per studenti fuori sede

Un altro aspetto cruciale riguarda gli affitti per gli studenti fuori sede. Secondo la normativa, il canone di locazione per studenti che vivono lontano dalla propria abitazione familiare può essere detratto, ma solo se il contratto di locazione è stato stipulato con un proprietario privato e riguarda una unità immobiliare situata nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi. Non sono validi i contratti di locazione stipulati per soggiorni brevi o transitori, anche se il soggiorno dell’universitario è prolungato per qualche mese.

Per gli studenti che vivono all’estero, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la detrazione degli affitti è possibile solo se il contratto di locazione riguarda un alloggio situato in un Paese dell’Unione Europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo. Tuttavia, se il soggiorno è di natura provvisoria e non riguarda un programma ufficiale come Erasmus, la detrazione non è concessa.

Le domande più frequenti, inviate alla piattaforma “Chiedi all’Esperto”, pongono spesso l’interrogativo se l’affitto per un semestre in università estere come quella del British Columbia Institute of Technology possa essere detratto. La risposta in questo caso dipende dalla durata e dalla natura del soggiorno, ma, in generale, per soggiorni transitori non sono ammesse detrazioni.

In definitiva, gli studenti fuori sede che frequentano un corso di laurea possono beneficiare della detrazione degli affitti, ma solo se il contratto è stato stipulato in conformità con le normative italiane, vale a dire in comuni adiacenti all’università o, nel caso degli studenti che studiano all’estero, in Paesi dell’UE o aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo.

Consultare i professionisti: un aiuto fondamentale

Concludendo, è chiaro che la questione delle detrazioni fiscali per gli studenti universitari fuori sede, e in particolare per quelli che studiano all’estero, è piuttosto complessa. La normativa prevede delle agevolazioni, ma è necessario che le spese siano sostenute nel rispetto delle condizioni stabilite dalle leggi italiane. In molti casi, può essere utile consultare esperti del settore, come commercialisti e avvocati specializzati in diritto tributario, per evitare errori nelle dichiarazioni fiscali e per sfruttare al meglio le detrazioni disponibili.

Le spese universitarie possono essere un peso significativo per le famiglie, ma, se gestite correttamente, offrono anche la possibilità di ottenere benefici fiscali che, purtroppo, non tutti sfruttano appieno. Accedere a piattaforme come “Chiedi all’Esperto” può rappresentare una risorsa fondamentale per ricevere risposte personalizzate sulla propria situazione fiscale.