La pensione pubblica in Italia è sempre più incerta, ma con scelte consapevoli e previdenza complementare puoi costruire un futuro sereno.
Il futuro pensionistico degli italiani è un tema sempre più centrale, soprattutto per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro. L’incertezza riguardo l’ammontare delle pensioni pubbliche, unita a un invecchiamento della popolazione, rende sempre più cruciale la pianificazione per il futuro.
Il portale COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) fornisce risorse utili per comprendere la previdenza complementare, ma è importante anche saper interpretare correttamente le informazioni e sfatare alcuni falsi miti che circolano sull’argomento. Ciao Elsa, una startup che prende il nome dall’ex ministra Elsa Fornero, ha raccolto e svelato dieci dei miti più diffusi che potrebbero ostacolare una pianificazione previdenziale consapevole.
Pensione pubblica e previdenza complementare: verità e dubbi
La pensione pubblica in Italia si basa su un sistema che, negli anni, ha visto cambiare i suoi criteri e la sua sostenibilità . Fino a qualche decennio fa, i lavoratori che giungevano all’età pensionabile ricevevano un assegno pubblico che in molti casi garantiva una certa tranquillità economica. Oggi, la situazione è diversa.

Con il progressivo innalzamento dell’età pensionabile e la diminuzione del numero di lavoratori rispetto agli anziani, il rischio di una pensione pubblica bassa è diventato più concreto. Le proiezioni dell’OCSE, infatti, parlano di un aumento dell’età pensionabile fino a 71 anni per chi inizia a lavorare nel 2022.
In questo scenario, la previdenza complementare diventa fondamentale per integrare l’assegno pensionistico pubblico. Se è vero che il sistema pubblico ha delle lacune, è altrettanto vero che i fondi pensione offrono un’opportunità di accumulo privata che, se gestita con attenzione, può fare la differenza al momento della pensione. Purtroppo, molti giovani non si sentono motivati a pensare al loro futuro pensionistico, ma l’adeguata informazione e l’uso delle risorse disponibili possono aiutarli a pianificare una vita più serena quando smetteranno di lavorare.
I falsi miti sulla pensione: come orientarsi
Alcuni dei falsi miti più comuni riguardano la sicurezza del proprio futuro previdenziale. Molti pensano che, con l’aumento dell’età pensionabile, non si andrà mai in pensione, o che l’accesso alla previdenza complementare sia inutile o troppo complicato. La realtà è che, anche se l’età per accedere alla pensione pubblica sta aumentando, con la giusta previdenza complementare è possibile integrare l’assegno pubblico, e in alcuni casi, anche anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.
Un altro mito molto diffuso riguarda il fondo pensione. Si pensa che, in caso di licenziamento, i soldi versati rimangano bloccati. Questo non è vero. Se cambi lavoro, puoi trasferire il fondo pensione, sospendere i versamenti o, in alcuni casi, riscattare il capitale accumulato. La previdenza complementare, quindi, non è rigida come molti credono, ma offre soluzioni flessibili che si adattano alle diverse esigenze di chi cambia lavoro o ha bisogno di liquidità .
Molti temono anche che, se dovessero morire prima di andare in pensione, i contributi versati verrebbero persi. In realtà , esistono pensioni ai superstiti che vanno al coniuge o, in alcuni casi, ad altri familiari, e il capitale accumulato nel fondo pensione viene trasferito agli eredi o ai beneficiari. Questa protezione è fondamentale per garantire la sicurezza economica anche dopo la propria morte.
Un altro mito comune riguarda i costi dei fondi pensione. In molti pensano che i costi siano troppo alti e che “mangino” il capitale. In realtà , i costi sono regolati e tendenzialmente sono proporzionali ai rendimenti. Se si sceglie il fondo giusto in base al proprio profilo di rischio, i rendimenti possono superare ampiamente i costi, soprattutto su orizzonti temporali lunghi.
La pianificazione previdenziale: come prepararsi al meglio
La chiave per un futuro pensionistico sereno è la pianificazione previdenziale. Molti giovani lavoratori non pensano a come gestire la propria pensione perché si concentrano solo sul presente. Tuttavia, anticipare e organizzare la propria sicurezza economica è fondamentale per evitare sorprese quando arriverà il momento di lasciare il lavoro. Se non si fa nulla, è molto probabile che l’assegno pensionistico pubblico non basti per mantenere lo stesso tenore di vita.
Pianificare la pensione significa non solo aderire a un fondo pensione, ma anche monitorare costantemente i propri contributi, fare simulazioni sul sito dell’INPS per comprendere l’entità della pensione futura e scegliere il fondo più adatto alle proprie esigenze. Un altro aspetto importante è la scelta dei versamenti: bisogna decidere se versare il TFR o fare versamenti volontari. Questi contributi aiuteranno a integrare la pensione pubblica e, a lungo termine, possono fare una grande differenza.
Molti giovani oggi scelgono di non aderire a un fondo pensione, pensando che non ne valga la pena. Ma la realtà è che più si aspetta, più sarà difficile accumulare un capitale sufficiente. Il sistema della capitalizzazione composta, che permette di guadagnare sugli interessi accumulati, premia chi inizia presto.
